GIOVANNA BRANCATO … PROF. CON LODE PRESTATA ALLA POLITICA.
di Antonio Omero
Ho avuto modo d'incontrare Giovanna Brancato, professore Associato di Chirurgia Generale Università degli Studi di Catania, già Membro Consiglio Direttivo European Hernia Society, Italian Chapter, al Policlinico di Catania e mai occasione fu così ghiotta per proporle di fare un'intervista in attesa di un suo prossimo impegno professionale.
Prof. Giovanna Brancato si presenti alla vasta platea del nostro Portale positivo Buone Notizie dalla Sicilia e ci spieghi il perchè della sua decisione di scendere in politica come candidata Consigliere al Comune di Catania nella lista Grande Catania.
Perchè ritengo sia finita l’era del vittimismo e dell’attendismo ad oltranza. Non ci si può più permettere di lamentarsi senza provare a scommettersi in prima persona con la consapevolezza che c’è veramente tanto da fare.
In cosa può essere utilizzabile la sua vasta esperienza sia di professore universitario sia di eccezionale chirurgo, superspecializzato nella chirurgia delle Ernie, nell 'amministrazione futura di questa bella, ma tanto martoriata Catania?
In realtà la politica mi ha sempre affascinato e ne sono stata coinvolta fin dall’adolescenza e durante il periodo universitario venni eletta come rappresentante degli studenti al Consiglio di Corso di Laurea. Successivamente ho continuato a nutrire un profondo interesse per la politica, nonostante il mio costante e crescente impegno professionale in ambito chirurgico e didattico. Oggi è proprio la mia esperienza in campo sanitario e forse ancor di più il mio rapporto con i pazienti, che mi ha fatto propendere per questa scelta. Esistono delle criticità oggettive che riguardano la salute che non possiamo eludere. C’è una nuova classe di poveri non esenti da ticket che ritengo abbiano il diritto di curarsi, ma che spesso vi rinunciano perchè non se lo possono permettere. Questo è uno dei problemi cui vorrei dedicarmi in caso di elezione. C’è ancora molto da fare riguardo alla prevenzione, che farei partire fin dalla prima scolarità fino alla conclusione con la scuola dell’obbligo. Mi riferisco a problemi relativi all’alimentazione, alcolismo, malattie a trasmissione sessuale, tossicodipendenze ecc. Non è possibile parlare di salute senza parlare anche di prevenzione e fattori di rischio. Un desiderio ambito è quello legato alla realizzazione della telemedicina da applicare ad un nuovo tipo di diagnosi tecnologica che ha come start-point il paziente e come end point la struttura ospedaliera recettiva, mediante un semplice sistema di telecomunicazione da telefono fisso, mobile o satellitare. Sembra complicato, ma non lo è affatto ed è già in vigore da molti anni in altri paesi. Più in generale in problemi della città di Catania sono anche quelli di altre grandi città, primo tra tutti la disoccupazione, che ha raggiunto dei livelli intollerabili, poi viabilità, sviluppo urbanistico, tutela del territorio, una maggiore attenzione alla solidarietà sociale, alla scuola e allo sport, al commercio e allo sviluppo economico ed è a tutte queste domande che bisogna dare delle risposte.
Quando scende in campo un professionista di questo livello, la gente comune si chiede ma perchè non continua a fare quello che fa, invece di dedicarsi anche alla politica, pur in campo ridotto nella propria Città, ci spieghi almeno 3 buoni motivi per cui i nostri lettori dovrebbero essere suoi elettori?
Amo le sfide, ho una discreta conoscenza del funzionamento della macchina dello stato, infine è nota a tutti la mia serietà e dedizione al lavoro. tutti criteri fondamentali per potersi proporre ad un ruolo così particolare. A ciò aggiungo che fin dal giorno della mia candidatura ho stabilito di rinunciare a qualsiasi tipo di compenso economico, se mai ce ne fossero, prevedendo di devolvere il tutto in beneficenza, visto che io ho già un lavoro discretamente retribuito.
Lei ha anche una grande passione sportiva nel campo della Vela ed organizza una Regata molto importante per il Territorio etneo, ci parli di questa sua passione, quando è iniziata e se anche nel 2018 l'appuntamento con questa Regata è confermato?
La mia passione per la vela risale ad oltre 20 anni addietro e non si è mai sopita. La regata cui si riferisce lei , denominata “Le Vele dei Malavoglia”, è un evento molto importante, ormai giunto alla sua VIII edizione che anche quest’anno sarà organizzata dal Circolo Nautico Lachea, di cui faccio parte, e si svolgerà il 1 Luglio lungo la costa dei Ciclopi.
Come si può nel prossimo futuro amministrare Catania, sprofondata in un deficit di bilancio, ulteriormente aumentato con l'ultima amministrazione, ma dove si vanno a trovare i “soldi” per realizzare il risanamento di questa meravigliosa ma sommersa città?
Questa è una domanda complessa per chi come me non è un economista. Tuttavia, penso che come una famiglia in difficoltà prova a trovare delle soluzioni per poter superare i tempi duri, alla stessa stregua i nuovi eletti in consiglio comunale avranno l’onere di approcciarsi al problema nel modo migliore. Immagino sarà necessario operare dei tagli, ma nello stesso tempo ipotizzare nuove forme di investimento. Penso, per esempio, a investimenti sulla cosidetta green economy , che permetterebbero un congruo risparmio delle spese per le casse della città, ma anche per i privati. Il wi-fi libero, da utilizzare anche come mezzo di connessione tra i cittadini e gli uffici comunali, con un prevedibile risparmio in termini di spese burocratiche. Tutto questo fa parte del programma della lista che mi vede candidata.
Catania ha una raccolta differenziata quasi assente, una zona industriale con grandi aziende anche internazionali totalmente abbandonata sia come viabilità sia come sicurezza, ma cosa volete proporre voi nuovi possibili amministratori per superare delle vere voragini amministrative che si sono susseguite sia con sindaci di destra sia con sindaci di sinistra (si fa
per dire!)?
La differenziata e lo smaltimento dei rifiuti da molti anni rappresentano la spina nel fianco delle varie amministrazioni che si sono succedute e purtroppo ancora oggi a Catania si brancola nel buio. Sono convinta che per la soluzione di questo gigantesco problema, occorre guardare alle soluzioni espresse da chi già da molti anni ha brillantemente risolto e può indicarci la strada da percorrere, come i paesi del nord europa. Per quanto riguarda la zona industriale, non si può certo continuare ad ignorare che l’economia della città deve molto a tutti gli imprenditori che con coraggio e determinazione hanno deciso di investire in quell’area, nonostante le difficoltà e i disagi cui lei ha fatto cenno. Questo è un argomento che rappresenta una assoluta priorità e che consideriamo debba essere trattato così come merita e al più presto.
Prof. Giovanna Brancato quali sono per lei i valori più importanti nella vita?
La famiglia, l’amicizia e l’onestà.
Secondo lei la qualità della vita dei catanesi da cosa dipende?
Fondamentalmente credo che la qualità di vita sia legata non solo alla possibilità economiche dell’individuo, ma anche al piacere di muoversi in un ambiente che sia il più possibile funzionale e risponda in maniera adeguata alle necessità dei cittadini ed in relazione ai mutamenti demografici, sempre di più alle esigenze degli anziani.
Lei è un grande chirurgo che applica il “GET UP AND GO”, ci può spiegare in cosa consiste questo nuovo metodo di operare le ernie?
Non sono un grande chirurgo, ma sono un chirurgo che ha avuto la fortuna di lavorare per 25 anni con un Maestro come il Prof. Angelo Donati, che alla fine del ’93 rientrando da un congresso svolto in Croazia, ebbe l’intuizione di comprendere che era giunta l’ora di modificare la tecnica per la riparazione delle ernie inguinali, così come stava avvenendo già da qualche anno negli Stati Uniti e in alcuni ospedali anglo-sassoni. Da quel momento cominciò un periodo di studio e di applicazione di questa nuova metodica che in poco tempo ci consenti di divenire un importante riferimento per tutta la Sicilia, prima al OVE e successivamente al Policlinico, dove a tutt’oggi sono responsabile di un Servizio di Chirurgia delle Ernie della Parete Addominale. Il get up and go (alzati e cammina) è possibile realizzarlo mediante una chirurgia moderna che viene eseguita in anestesia locale e che permette la dimissione dei pazienti poche ore dopo l’intervento, Riabilitazione immediata mediante una tecnica che non ha alcuna controindicazione anche in pazienti affetti da importanti patologie associate, come cardiopatie, BPCO, diabete ecc.
Nell'augurarle una buona affermazione sia in politica sia in campo professionale, ci dica il suo pensiero sulla nostra iniziativa positiva editoriale Buone Notizie dalla Sicilia. Lasci un suo messaggio ai nostri video-lettori.
Le sono grata per l’augurio, che mi sembra essere di buon auspicio. Sono convinta che in un mondo dominato da incertezze e messaggi quotidiani estremamente discutibili, la vostra sia semplicemente una scelta d’amore per la Sicilia e per i siciliani. Grazie di cuore. Ai vostri video lettori auguro di fare sempre delle scelte oculate ed oneste per il miglioramento della qualità della vita della nostra Sicilia.
articolo informativo “GET UP AND GO”
LE NUOVE FRONTIERE DELLA CHIRURGIA DELLA PARETE ADDOMINALE
Oltre un secolo fa Edoardo Bassini, padre della più famosa tecnica per la riparazione dell’ernia inguinale, rimasta in auge per circa un secolo in ambito internazionale, non poteva certo immaginare che l’avvento dell’uso delle protesi per la chirurgia di riparazione della parete addominale avrebbe “rivoluzionato” le possibilità tecniche e la prognosi di questa patologia. Nel corso degli anni si è pertanto passati da una chirurgia tradizionale, cioè quella della riparazione diretta, effettuata in anestesia generale e almeno sette giorni di ricovero, ad una chirurgia totalmente innovativa che già da oltre vent’anni viene eseguita presso il “Servizio di Chirurgia delle Ernie”, diretto fino al 2014 dal Prof. Angelo Donati, in atto responsabile è la Prof. Giovanna Brancato, presso l’U.O. di Chirurgia Addominale d’Urgenza diretta dal Prof. Guido Basile, Azienda Policlinico-OVE di Catania.
Già dalla metà degli anni novanta il Servizio assicura il “get up and go” (alzati e cammina) per i pazienti affetti da ernie della parete addominale, seguendo l’esempio dei numerosi centri di chirurgia ambulatoriale operanti negli Stati Uniti, dove circa il 60% degli interventi già dalla fine degli anni 80 veniva eseguito in regime di day surgery.
Dal 1994 ad oggi oltre 4000 pazienti sono stati operati in anestesia locale, hanno deambulato subito, si sono alimentati dopo un’ora e sono stati dimessi a distanza di qualche ora, tornando alle normali occupazioni quotidiane uno o due giorni dopo.
Questo tipo di approccio, rappresenta oggi il “gold standard” per il trattamento delle ernie addominali, ideale non solo per gli anziani spesso affetti da importanti patologie concomitanti , ma anche per i giovani. Questa tecnica è semplice, sicura e assolutamente efficace. L’uso dell’anastesia locale costringe il chirurgo ad una gentile trazione dei tessuti. Il difetto erniario può essere visualizzato da un punto di vista funzionale e la riparazione valutata invitando il paziente a tossire prima che l’intervento sia completato. La vera novità della tecnica consiste nella ricostruzione della parete posteriore del canale inguinale, che può essere effettuata in maniera calibrata. L’accurata valutazione del tipo e delle dimensioni del difetto erniario ed il rispetto per la variabilità anatomica individuale, permettono di eseguire un intervento su misura per ogni paziente, la “tailored surgery” . E’ una proposta tecnica di tipo modulare, in grado cioè di ricostruire la parete posteriore del canale inguinale adattando l’apposizione protesica al gap erniario che si è prodotto. Tale modulazione è resa possibile dall’ottima tollerabilità delle protesi in polipropilene e dall’adozione di principio dell’anestesia locale. L’assenza di rischio anestesiologico, la modesta manipolazione tissutale data da una precisa applicazione della tecnica e l’immediata riabilitazione post-operatoria, creano infine i presupposti per una chirurgia applicabile di routine ambulatorialmente e quindi estremamente gradita sia al paziente che al chirurgo. Tale tecnica, a nostro avviso, rappresenta il trattamento di scelta per le ernie. Il successo professionale ed umano è stato al di sopra di ogni aspettativa ed il bacino di utenza oggi si è esteso a tutta l’isola. Ciò è comprensibile per una chirurgia che si prefigge non soltanto la guarigione della malattia, ma di dare maggior valore alla condizione di benessere del malato. L’esperienza maturata in questo campo dimostra come sia possibile coniugare i moderni aspetti della tecnica chirurgica con gli antiche presupposti del “giuramento di Ippocrate”in cui il malato, e non la malattia, deve essere al centro dell’attenzione del medico.
In un’epoca in cui l’economia prevale sull’ideologia, non solo politica, ma anche in campo sanitario, offuscando spesso le esigenze dell’ Uomo, di cui dovrebbe essere al servizio, siamo convinti che questo sia un piccolo ma non trascurabile contributo.
Prof. Giovanna Brancato
Professore Associato di Chirurgia Generale
Università degli Studi di Catania
Già Membro Consiglio Direttivo
European Hernia Society, Italian Chapter

